Piano del Parco, gli incontri con gli attori del territorio

Rinnovo del Piano Parco: siamo alla fase di ascolto del territorio

L’Ente Parco Paneveggio Pale di San Martino sta portando a compimento il processo di variante generale del Piano del Parco, lo strumento di programmazione a valenza ambientale ed urbanistica più rilevante per il governo del territorio dell’area protetta.

La definizione degli strumenti e dei materiali del nuovo Piano ha richiesto un lavoro preparatorio molto articolato, anche in riferimento delle innovazioni normative e di metodo introdotte a livello comunitario che hanno portato all’approvazione della legge provinciale del 23 maggio 2007, n° 11 e del successivo Regolamento riguardante l’organizzazione dei parchi naturali provinciali.

Tra la fine di luglio e i primi giorni di agosto sono stati promossi alcuni incontri sul territorio con gli amministratori locali delle vallate di Primiero, Fiemme e Fassa, territorialmente ricomprese nel Parco, ai quali hanno partecipato il Presidente del Parco, Giacobbe Zortea e il Direttore, Vittorio Ducoli.

Successivamente nel mese di agosto gli incontri hanno coinvolto gli attori del territorio: rappresentanti locali degli agricoltori e degli allevatori, dei cacciatori e dei pescatori, le associazioni ambientaliste, i appresentanti degli albergatori, l’Azienda di Promozione Turistica e altre realtà operanti nel settore turistico sono stati chiamati a confrontarsi con il Parco sulle scelte proposte nel nuovo Piano.

“Questo processo di partecipazione effettiva è importante – ha sottolineato in varie occasioni il Presidente del Parco, Giacobbe Zortea – per condividere scelte e azioni operative perché il Parco possa essere, sempre più, un soggetto di primo piano nell’ambito della programmazione e dello sviluppo locale”.

Il Direttore, Vittorio Ducoli, si è soffermato negli incontri sul metodo seguito per definire la zonazione del territorio in aree a diverso grado di tutela che si basa essenzialmente sulla diversa scala di valore naturalistico attribuita agli habitat.

In estrema sintesi il metodo prevede che insiemi omogenei di habitat costituiscano le “unità di paesaggio”, la cui opportuna aggregazione porta alla costituzione delle aree a diverso grado di tutela (Riserve integrali, guidate e controllate), come stabilito dalla normativa.

L’obiettivo del nuovo Piano del Parco è anche quello di essere strumento operativo di gestione della “Rete Natura 2000”, la rete europea di conservazione della natura, di cui il territorio del Parco fa parte a pieno titolo.

Il procedimento formale di adozione della variante generale avrà avvio a breve con la approvazione della proposta di piano da parte della Giunta esecutiva dell’Ente Parco. Quindi, a seguito dell’adozione da parte del Comitato di Gestione dell’Ente, si aprirà la fase di pubblicità, durante la quale chiunque ne abbia interesse potrà far pervenire al Parco le proprie osservazioni, che le valuterà opportunamente, giungendo così alla seconda adozione. Alla Giunta Provinciale spetterà a quel punto dare il via libera definitivo a questo importante strumento di governo del territorio.

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