Una ricerca del Parco sulla biologia della marmotta alpina

Il Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino è impegnato in uno studio dei fattori che influenzano la demografia delle popolazioni di marmotta alpina (Marmota marmota) all’interno dell’area protetta. Avviato nel corso del 2019, il monitoraggio a medio termine relativo a questa specie, è finalizzato alla messa a punto di metodi per la definizione della consistenza e densità di popolazione, con studio dei principali fattori che possono influenzare la demografia delle popolazioni anche in relazione ai cambiamenti climatici. Lo studio rientra in un progetto più ampio che vede come capofila il Parco Nazionale dello Stelvio.

La marmotta alpina è ben diffusa nell’area del Parco dove costituisce un elemento faunistico di particolare rilievo, facilmente percepibile dai visitatori e caratterizzante gli ambienti alpini. Nel Parco occupa soprattutto le praterie alpine tra i 1900 e i 2600 di altezza: è distribuita soprattutto sulla Catena Lusia-Bocche-Juribrutto, nell’area Val Venegia-Rolle-Malga Fosse, sulla Catena del Lagorai e sul Massiccio Tognola-Cima d’Arzon, dove sono presenti sia colonie numerose che nuclei isolati. Altre colonie, più localizzate, si trovano in Val Canali, a Sora Ronz e nella zona della Pala Monda-Col Verde.

Complessivamente si stima la presenza di 200-230 nuclei famigliari e di 1200-1500 esemplari.

Lo studio è stato condotto attraverso la cattura degli animali con apposite trappole a scatto.

Le attività svolte nel triennio 2019-2021 hanno permesso di raggiungere buona parte degli obiettivi prefissati dal progetto di ricerca, in particolare: la cattura e il marcaggio tramite marche auricolari e microchip sottocutanei, di esemplari di marmotta; la ricattura di tali soggetti e l’applicazione di modelli di cattura-marcatura-ricattura; la stima dell’abbondanza e della densità della popolazione campione; la valutazione dei parametri riproduttivi; la sperimentazione contemporanea di differenti metodologie speditive, ma al contempo robuste, di stima della consistenza; la raccolta di materiale organico per indagini parassitologiche; la raccolta di campioni biologici per analisi genetiche.

Qui è possibile consultare la Relazione dell’attività del triennio 2019-2021

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