Il monitoraggio dei danni da ungulati

Tra i vari disturbi naturali delle foreste la presenza di elevate densità di ungulati può rappresentare una problematica rilevante per la perpetuazione di questi ambienti. Al fine di tenere monitorato questo delicato aspetto il Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino ha avviato, a partire dagli anni ‘90 del secolo scorso, una attività di monitoraggio in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari, dell’Università degli Studi di Torino.

Nel corso degli anni l’attività si è arricchita anche con un ulteriore filone di ricerca riguardante l’impatto del brucamento sulla componente arbustiva ed erbacea, con particolare riferimento al mirtillo nero. Recentemente la stessa Università ha consegnato la relazione finale sulle attività condotte nel corso del 2019, che hanno visto la realizzazione della quinta campagna di rilevamento.

Nel mese di giugno è stato inoltre pubblicato, sulla rivista scientifica Forests, un articolo sull’effetto di 20 anni di brucamento da parte degli ungulati sulle foreste del Parco, che evidenzia come i tassi di brucamento siano influenzati dalle condizioni del manto nevoso, dalla densità di ungulati e dalla stagionalità. Inoltre, i risultati sottolineano il fatto che gli ungulati si nutrono principalmente di specie appetibili (sorbo degli uccellatori, abete bianco), ma in condizioni particolari possono utilizzare anche piante poco appetibili, come ad esempio l’abete rosso, evidenziando che, se protratto nel tempo, il brucamento può portare a una riduzione della ricchezza delle specie arboree, con effetti a cascata su molte parti dell’ecosistema, minacciando la capacità di resilienza delle foreste.

Qui è possibile consultare l’articolo

Danni da scortecciamento su sorbi degli uccellatori (foto di Andrea
Guazzeroni)

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