Una ONG che opera in Guatemala in visita al Parco

Nella regione occidentale del Guatemala esistono ancora importanti riserve boschive naturali, che sono fondamentali per proteggere le sorgenti d'acqua e per limitare il pericolo di inondazioni

Una delegazione dell’Associazione “Fratelli dell’Uomo”, accompagnata da due rappresentanti di cooperative guatemalteche coinvolte in progetti di sviluppo locale ha fatto visita a Villa Welsperg, in Val Canali, la scorsa domenica 26 ottobre. Gli ospiti sono stati accolti dal Direttore, Vittorio Ducoli e, in rappresentanza della Giunta dell’Ente Parco, Daniele Gubert. Il Sindaco di Tonadico, Aurelio Gadenz, ha portato il saluto del territorio alla delegazione. Nel pomeriggio è stato presente il Dirigente provinciale del Servizio Sviluppo Sostenibile e Aree Protette, dott. Claudio Ferrari.

L’iniziativa è stata promossa da “Fratelli dell’Uomo”, una Associazione europea per la solidarietà e la cooperazione internazionale con il Sud del mondo che sostiene organizzazioni sociali e progetti di sviluppo in Africa e America Latina.

Nella regione occidentale del Guatemala esistono ancora importanti riserve boschive naturali, che sono fondamentali per proteggere le sorgenti d’acqua e per limitare il pericolo di inondazioni, smottamenti e siccità, soprattutto se si considera che il Paese – e in particolare questa regione – è molto esposto agli effetti del cambiamento climatico e ai disastri naturali.

Nel corso del tempo le comunità indigene hanno saputo preservare le proprie risorse naturali, avendo come riferimento culturale la cosmovisione maya che considera l’uomo e la natura un tutt’uno.

È importante sottolineare che le aree naturali, specialmente quelle boschive, sono di proprietà comunale. Un tempo la loro cura era garantita dai sistemi tradizionali o ancestrali di autogoverno, che però si sono indeboliti per diversi motivi: il conflitto armato che ha dilaniato il Paese per quasi quarant’anni disarticolando le strutture indigene; la perdita di valori e principi propri della cultura indigena, soprattutto nei giovani, anche per effetto di un sistema scolastico che non ne tiene conto. Oggi purtroppo non è raro vedere boschi poco curati e rifiuti abbandonati un po’ ovunque.

Nonostante questo quadro sconfortante, in diverse aree del Guatemala sono sorte diverse esperienze di turismo o siti ricreativi, spesso con mere finalità economiche e senza un’adeguata analisi di impatto ambientale. Il quadro è quello tipico della trasformazione non guidata di una comunità rurale in un’appendice del sistema globalizzato dell’economia.

I responsabili dell’Associazione “Fratelli dell’Uomo” ritengono eticamente ed ecologicamente importante intervenire, salvaguardando l’ambiente naturale e le tradizioni socio-culturali delle comunità indigene, avviando uno specifico progetto volto al sostegno delle esperienze comunitarie di tutela ambientale e alla gestione delle aree naturali protette.

Esistono, infatti, alcune realtà comunitarie che possono hanno avviato buone pratiche di tutela ambientale, protezione della biodiversità, coinvolgimento di tutta la struttura della comunità attraverso processi partecipativi e condivisi.

In questo quadro l’apporto del Parco, con la sua peculiare esperienza di gestione territoriale sostenibile e di attore dello sviluppo locale, può essere di grande importanza, soprattutto se condiviso a livello provinciale, per trasferire esperienza operativa alle realtà guatemalteche, attraverso scambi formativi e supporto di competenze alle azioni del progetto.

Durante l’incontro sono state illustrate le caratteristiche del progetto di cooperazione e valutate le possibilità di un coinvolgimento sia del Parco sia, più in generale, del sistema delle aree protette trentine. In quest’ottica, il progetto verrà posto all’attenzione dei competenti organismi provinciali.

Gli ospiti hanno anche potuto visitare il percorso delle Muse fedaie, accompagnati da Andrea Guazzeroni, operatore didattico del Parco.

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