Un Report sull’alimentazione dei soldati nella Grande Guerra

Uno dei tanti problemi che si pose durante la Prima Guerra mondiale fu quello di alimentare eserciti composti da centinaia di migliaia, fino a milioni di soldati. Un Report, redatto dal dott. Angelo Nataloni, raccoglie una indagine storica legata all’alimentazione del soldato italiano. La ricerca all’interno dell’area protetta ha permesso di ispezionare i luoghi di acquartieramento delle truppe italiane, in particolare lungo la linea Cigolera, Colbricon, Buse dell’Oro e Bocche.

I ritrovamenti hanno portato a ricostruire una piccola grande storia della Grande Guerra, quella riguardante la quotidiana lotta alla fame. Gli eserciti dovettero provvedere al trasporto, all’immagazzinamento, alla conservazione, all’inscatolamento degli alimenti, alla cottura e distribuzione del rancio fino in prima linea. E questo voleva dire una impressionante rete logistica costituita da magazzini distribuiti lungo tutta la linea del fronte, da cucine fisse di grandi dimensioni, ma anche da cucine mobili per poter ridurre il tempo dalla cottura al consumo, recipienti adatti a trasportare il cibo cotto e tanto, tanto personale.

Alcuni cibi erano prodotti al momento, come il pane, altri invece subivano una lavorazione in loco, come la carne macellata, altri ancora erano conservati e servivano alla produzione delle pietanze, come la pasta e la conserva di pomodoro. Tuttavia non era sempre semplice provvedere al mantenimento di tutti quegli uomini in armi sparpagliati su fronti spesso difficilmente raggiungibili.

Il Report approfondisce in maniera puntuale questi aspetti.

Qui è possibile consultare il Report

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