Progetto LIFE+ “COORNATA”

Anche il Parco porta la sua esperienza

Facendo seguito a formale richiesta del Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga, l’Ente Parco Paneveggio Pale di San Martino e il Servizio Foreste e fauna della P.A.T. hanno avviato un rapporto di collaborazione che prevede il supporto, con proprio personale specializzato, alle attività di campo inerenti la cattura di esemplari di Camoscio Appenninico nell’ambito del Progetto LIFE+ “COORNATA”.

Tale istanza è stata motivata in considerazione del fatto che nella realtà del Parco di Paneveggio Pale di San Martino, in passato, sono state attuate con successo numerose catture sulla specie camoscio, necessarie alla realizzazione di ricerche sullo stato sanitario e sull’utilizzo dello habitat. Tali attività, relazionate lo scorso anno a Pescasseroli (AQ), nell’ambito del Workshop sulle tecniche di cattura del camoscio, hanno suscitato l’interesse del Parco del Gran Sasso per una serie di motivazioni, tra le quali le più importanti sono state: l’efficacia del metodo di cattura, l’elevata sicurezza, durante le operazioni di manipolazione, per gli operatori e per gli animali che cadono in rete, accanto al contenuto impegno economico necessario alla realizzazione delle trappole.

Nel mese di ottobre il rapporto di collaborazione si è concretizzato attraverso l’invio al Parco Nazionale di personale dell’Unità Ricerca scientifica e Conservazione del Parco Paneveggio Pale di San Martino e dell’Ufficio Faunistico della P.A.T., responsabili delle operazioni di cattura attuate in passato nell’area protetta.

La missione, nonostante le avverse condizioni meteorologiche, ha permesso di effettuare alcuni sopralluoghi nelle zone potenzialmente individuate per le operazioni di cattura e di formare il personale in merito alle modalità di selezione dei siti maggiormente idonei al posizionamento delle trappole. È stato possibile inoltre, provvedere ad allestire una trappola modello al fine di illustrare le modalità costruttive e il relativo funzionamento.