L’Alta Via Numero 2 a Villa Welsperg

A Villa Welsperg si è parlato dell'Alta Via Numero 2 delle Dolomiti e dei percorsi complementari

Si è riunito lo scorso sabato 16 giugno, nella splendida cornice di Villa Welsperg in Val Canali il gruppo di lavoro impegnato nel rilancio dell’Alta Via n. 2 delle Dolomiti, tratto Passo Valles – Feltre.

Il gruppo è composto da ben 15 Amministrazioni comunali a cavallo tra il Trentino ed il Veneto, oltre alla Comunità di Primiero, lo stesso Ente Parco e la S.A.T. locale.

È stata questa la nona riunione che ha portato alla predisposizione del documento di sintesi finale, che darà la cornice definitiva al piano finanziario.

“È importante che questo incontro si sia svolto nella sede storica del Parco – sottolinea il Direttore, Vittorio Ducoli – sul cui territorio insiste una delle parti più spettacolari di questa lunga Via. Il Parco ha inteso collaborare con gli altri soggetti istituzionali dentro questo progetto, soprattutto per quanto riguarda l’ambito della comunicazione e della valorizzazione ambientale del percorso”.

Dopo la pubblicazione dell’iniziativa sulla nota rivista Meridiani, interamente dedicata all’Alta Via n. 2, – ha sottolineato il Sindaco di Sagron Mis, Luca Gadenz – ci è stata offerta la possibilità di spiegare il progetto in occasione di un importante incontro rievocativo del celebre itinerario, tenutosi nello scorso mese di maggio a Pedavena, alla presenza, oltre che di un foltissimo pubblico, anche dei due primi percorritori feltrini. Era l’agosto del 1969. L’originalità del progetto è stata molto apprezzata, poiché offre una rilettura in chiave moderna dell’Alta Via n. 2, nel senso che attraverso questo itinerario risulterà possibile scendere a valle, ossia nei paesi, per visitarli, traendo da essi storia e cultura delle località e delle popolazioni attraversate dal sentiero”.

Si chiamano percorsi alternativi e sono degli anelli sentieristici individuati da ciascuna amministrazione, che per principio toccano il tracciato dell’Alta Via.

Un modo, questo, per rendere più appetibile e fruibile il tracciato, che nel corso degli anni ha, purtroppo, perso buona parte dei suoi frequentatori. Pochi oggi, sono coloro che firmano il libro presso la Citta di Feltre, capolinea di questa vera leggenda delle Dolomiti.

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