Progetto Coturnice e Asini

La coturnice

Il progetto Life+ presentato dalla Provincia autonoma di Trento, denominato TEN – Trentino Ecological Network e approvato dall’Unione Europea, ha come obiettivo generale la pianificazione a lungo termine dei programmi di gestione e conservazione di rete Natura 2000 in Trentino.

All’interno del progetto LIFE+ T.E.N. viene proposta un’azione dimostrativa volta alla salvaguardia della coturnice (Azione C16), un galliforme che beneficia della presenza di un’attività di pascolo che contribuisce a mantenere “aperti” gli spazi per la sua nidificazione. Per conservare e tutelare questa specie è necessario, come dimostrano varie ricerche scientifiche, mantenere e incentivare il pascolo, in particolare ovino.

Tra i galliformi la coturnice (Alectoris greca saxatillis)è una specie di interesse comunitario, il cui status è molto critico.

A partire, infatti, dalla seconda metà del secolo scorso le popolazioni di coturnice sono state interessate da un significativo decremento.

Originariamente era una specie legata alle steppe che sulle Alpi ha trovato un ambiente adatto alle proprie esigenze nelle aree a vegetazione erbacea ben esposte e caratterizzate da un certo grado di acclività nonchè da depositi e affioramnenti rocciosi.

Si tratta di ambienti in molti casi creati dall’uomo per ricavare pascoli da destinare sopratutto alle greggi, che con la loro azione di brucatura li conservano.

In alcuni contesti la scomparsa da parecchi decenni sulle montagne dei grandi greggi di pecore e di capre ha determinato la progressiva ricolonizzazione della vegetazione arborea e arbustiva con conseguenze negative per la sopravvivenza delle popolazioni di coturnice.

In alcune aree delle Alpi questa specie è scomparsa, mentre è ancora presente in questa area protetta.

Il progetto prevede un’azione dimostrativa che si propone di arrestare in parte la perdita degli habitat, attraverso il recupero del pascolo ovino in alta montagna.

Il Parco, su delega della Provincia, ha dato in comodato gratuito le pecore a quattro allevatori, fino al 2021, con una forma contrattuale (soccida) specifica per l’allevamento.

A fronte di questo gli allevatori si sono impegnati a mantenere un certo numero di pecore in azienda e di portare le stesse a pascolare nei luoghi indicati dal Parco.

Al Parco è stata data la possibilità di individuare aziende zootecniche alle quali assegnare, con un apposito contratto, il gregge al fine di garantire il pascolamento su specifiche aree potenzialemnte interessanti per la coturnice.

Oltre alla pecora di razza Lamon, anche un’altra razza autoctona, la Tingola o Fiemmese.

La razza Tingola o Fiemmese (nome alto atesino Villnosser Brillenschaf) risulta da un incrocio tra la pecora Bergamasca con la pecora Padovana. Originariamente questa razza veniva allevata nelle vallate delle Dolomiti come la Val Badia, la Val di Funes e la Val d’Ega. È diffusa anche in provincia di Trento, in particolare nella Val di Fiemme, Val di Fassa e in alcune zone della Valsugana.

L’asino

Nel progetto è previsto anche l’utilizzo dell’asino, quale presenza in grado di rallentare l’imboschimento e la perdita dell’habitat.

L’affiancamento a greggi di pecore di alcuni asini aiuta ancora di più nel processo di “pulizia” del territorio: questi animali, infatti, prediligono specie vegetali diverse e svolgono nel loro insieme un’azione più efficace.

Gli asini costituiscono anche una preziosa risorsa e un’attrattiva in termini turistici: da alcuni anni vengono utilizzati con crescente interesse per attività ricreative.

Il progetto LIFE+ TEN si propone quindi di attivare alcune iniziative turistiche ed educative per sensibilizzare un ampio pubblico verso la necessità di mantenere l’agricoltura e più in generale un’attività economica a basso impatto ambientale in montagna.

Pubblicato il: 31 Marzo 2019

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