La reintroduzione dello stambecco sulle Pale di San Martino

Lo scorso mese di aprile, con il rilascio di alcuni esemplari di stambecco sulle Pale di San Martino, ha preso avvio una nuova fase dell’operazione di reintroduzione di questo splendido ungulato nei territori del Parco.

Lo scorso mese di aprile, con il rilascio di alcuni esemplari di stambecco sulle Pale di San Martino, ha preso avvio una nuova fase dell’operazione di reintroduzione di questo splendido ungulato nei territori del Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino.

Era il 2000 quando in Val Pradidali furono rilasciati, all’interno di un progetto di reintroduzione nel Parco dello stambecco (Capra ibex), cinque maschi e cinque femmine provenienti dalle Alpi Marittime.

La colonia fu rinforzata nei successivi due anni fino al raggiungimento di 30 capi ed è arrivata ai massimi livelli nell’anno 2007 con 55-60 esemplari. Si è fortemente ridimensionata nel 2008 a causa dell’epidemia di rogna sarcoptica fino a raggiungere circa una ventina di esemplari, un numero che non assicura la sua conservazione nel tempo.

Ora Ente Parco, Provincia autonoma di Trento e Provincia di Belluno hanno firmato un Protocollo di intesa nel quale è prevista la prosecuzione dell’operazione di reintroduzione dello stambecco.
Gli esemplari sono stati catturati nel gruppo montuoso delle Marmarole (Centro Cadore) dove è presente una colonia di stambecchi i cui fondatori provenivano dal Canton Grigioni (Svizzera) e traslocati in una località sul confine fra la Provincia di Belluno e quella di Trento, fra Gosaldo e Sagnon Mis.

Oltre i dieci stambecchi già reintrodotti il progetto prevede la cattura di altri esemplari nel periodo primaverile 2011.

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