“COL BÈL NO SE MAGNA” mostra temporanea

"Storia e memoria dell’alimentazione in ambiente alpino”

Domenica 10 giugno alle ore 17, all’interno della giornata “Apriamo la Val Canali”, sarà presentata in anteprima la mostra COL BÈL NO SE MAGNA, Storia e memoria dell’alimentazione in ambiente alpino”, allestita presso gli spazi espositivi di Villa Welsperg.

La mostra riprende gli esiti di una ricerca avviata a livello territoriale nel 2003, denominata “Sapori Saperi: storia e memoria dell’alimentazione a Primiero”, con l’apporto del Comprensorio, del Caseificio Sociale locale e del Parco, in collaborazione con il Museo Storico in Trento.

La “verticalità territoriale” messa in mostra è quella delle valli del Cismon e del Vanoi, lungo un tempo di più di un secolo, dalla seconda metà dell’Ottocento ai giorni nostri, durante il quale si conclude una parabola che porta l’alimentazione a distaccarsi sempre più dal territorio.

La mostra si presenta come un percorso diviso in stazioni e come un racconto articolato in capitoli.

Il cuore della esposizione è rappresentato dallo spazio, dall’ambiente, dai luoghi (dal paese ai pascoli di alta montagna) dove il cibo è prodotto e consumato: una mappa altimetrica evidenzia e colloca i principali prodotti.

Dopo lo spazio, il tempo ciclico delle stagioni scandisce la produzione e la trasformazione degli alimenti, che vanno consumati subito o lavorati per durare, per essere conservati. Ma di quando in quando il tempo regolare viene sostituito dal tempo storico, che lo turba, lo accelera o ne annulla l’importanza, come nel caso delle carestie, delle chiusure frontaliere, delle guerre.

Il terzo capitolo del racconto è costituito dallo scambio dei prodotti, dalla loro commercializzazione, dal loro consumo interno o dalla loro vendita.

Lo scambio di saperi rispetto al cibo e alla sua preparazione è il quarto capitolo della mostra: emerge qui la cucina orale, quella quotidiana, trasmessa di generazione in generazione attraverso il “saper fare”, l’esempio, i gesti, che viene affiancata dalla cucina scritta, formalizzata nelle ricette e nei ricettari.

Il percorso termina ai nostri giorni, quando assistiamo al distacco netto tra territorio e alimentazione e tra consumi e stagionalità.

I capitoli sono interrotti da finestre che si aprono ad approfondimenti tematici: storie del mais, delle patate, del maiale, del latte e del miele. Da ultimo, a legare tutto con un filo rosso concorrono i proverbi, perle di sapienza popolare che a modo loro ripercorrono i temi della fame, della festa, dei sapori, degli scambi.

La mostra è realizzata con la collaborazione della Fondazione Museo storico del Trentino e della Comunità di Primiero e si avvale anche del prezioso contributo della condotta locale di Slow food.

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