Il Parco e la ricerca, un laboratorio “all’aperto”

Consultabili ora sul sito gli studi sul gallo cedrone e sui danni da ungulati sulla vegetazione

Il Parco si è sempre attivato per la realizzazione di ricerche specifiche, secondo le previsioni della normativa provinciale che prevede tra le finalità istituzionali delle aree protette la promozione di attività di studio scientifico.

Nel svolgere questa importante azione il Parco si è proposto come modello di “laboratorio all’aperto”. Infatti, dal punto di vista della ricerca scientifica, il territorio di un Parco può essere considerato come un vero e proprio laboratorio ecologico all’aperto, dove si trovano le migliori condizioni per effettuare studi e indagini sulla conservazione della natura.

Un aspetto importante dell‘impostazione delle attività di ricerca nel Parco è dato dall’attenzione volta alle ricadute gestionali dei risultati: per questo il Parco ha sempre proposto e selezionato progetti ed attività che potessero essere utili per conoscere meglio il territorio al fine di una sua più efficace gestione.

La necessità di comprendere a fondo i processi e le dinamiche territoriali porta il Parco a privilegiare attività di ricerca e di monitoraggio di lunga durata, ed in questi decenni molte sono le attività che si sono protratte per più anni.

La pluriennale esperienza acquisita dal Parco rappresenta anche una risorsa per l’esterno, in particolare per istituzioni ed enti che si occupano di ricerca scientifica di carattere ambientale.

Ad esempio, al fine di determinare con sempre maggiore precisione la biodiversità faunistica del Parco sono state eseguite e sono in corso ricerche e attività di monitoraggio sistematiche sull’erpetofauna, sull’avifauna, sulla micro e mesoteriofauna, sui chirotteri, sui ragni e sui lepidotteri papilionoidei.

Nella specifica sezione del sito del Parco dedicata alla Ricerca è possibile conoscere e approfondire questo ampio settore del Parco.

Nella stessa sezione del sito sono ora consultabili anche i report riguardanti due delle principali attività di ricerca e monitoraggio condotte dal Parco in questi ultimi anni: quella riguardante la biologia del gallo cedrone e quella volta a valutare l’entità dei danni provocati da ungulati alla vegetazione e alla rinnovazione forestale.

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