Il Comitato fa il punto sulla Variante generale del Piano

Il Direttore ha presentato al Comitato una articolata e approfondita ricognizione sullo stato di avanzamento della Revisione del Piano di Parco

Si è svolta, lo scorso venerdì 4 novembre, la riunione del Comitato di Gestione dell’Ente Parco Paneveggio Pale di San Martino.

Il Presidente dell’Ente Parco, Giacobbe Zortea, ad inizio di riunione, ha presentato il nuovo Direttore Vittorio Ducoli, alla sua prima riunione di Comitato.

All’interno delle tematiche oggetto della riunione, un apposito punto era dedicato all’illustrazione dello stato di avanzamento della Revisione generale del Piano del Parco.

Il Direttore ha presentato al Comitato una articolata e approfondita ricognizione sullo stato di avanzamento della Revisione, ripercorrendone le tappe più significative.

L’iter – ha ricordato – è stato avviato nel 2004, con l’incarico al Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale dell’Università degli Studi di Trento, sotto la direzione scientifica del prof. Bruno Zanon; tale incarico ha permesso la definizione di un documento metodologico, volto a stabilire le linee della futura pianificazione territoriale.

Il Direttore poi ha ricordato l’ampia fase di partecipazione che ha visto coinvolti, nel corso del 2007, i soggetti istituzionali, i gruppi e le associazioni del territorio, in specifici gruppi di lavoro tematici, fase nota come “ParteciPiano” che ha portato alla stesura di un specifico Documento di sintesi con riportate le proposte emerse dai tavoli.

L’iter di definizione del Piano del Parco ha dovuto tener conto, nella tempistica, di una serie di modifiche normative a livello provinciale, che hanno portato al varo della Legge provinciale numero 11/2007, che ha profondamente modificato l’assetto istituzionale dei Parchi e, il contenuto dei Piani e le procedure per la loro approvazione.

Il Direttore si è anche soffermato sull’ampia documentazione predisposta per l’elaborazione del Piano, ricordando che sono già stati completati la relazione illustrativa e l’apparato cartografico, composto da nove tavole. A questo proposito è stato illustrato il metodo seguito per definire la zonazione del territorio in aree a diverso grado di tutela, che si basa essenzialmente sulla diversa scala di valore attribuita agli habitat, e quindi ad una loro gerarchizzazione. Insiemi omogenei di habitat costituiscono le “unità di paesaggio”, la cui opportuna aggregazione andrà a definire la costituzione delle aree a diversa tutela (Riserve integrali, guidate e controllate), come stabilito dalla normativa.

Per mezzo di questo metodo di analisi ed aggregazione del territorio protetto si risponde anche alla necessità di gestione dei siti della “Rete Natura 2000” contenuti nel Parco; l’obiettivo è dunque che la nuova pianificazione diventi anche uno strumento operativo di gestione di tale Rete.

L’attenzione, dopo questa importante fase di ricognizione, sarà ora posta al completamento delle norme di attuazione e delle misure di conservazione, in modo da completare in tempi brevi la fase tecnica di redazione del Piano e avviare il successivo iter di verifica che porterà alla sua approvazione.

Potrebbero interessarti anche queste notizie:

Share This