“Costruire case sugli alberi a Sagron Mis?”

Al centro del Convegno il rapporto tra l’uomo, l’ambiente e gli alberi

Tra gli alberi“, in un innovativo rapporto con l’ambiente naturale. Tra l’aria e le foglie. Uno “stare” sicuramente alternativo.

Un progetto che prende avvio da una riflessione filosofico culturale che, nel contempo, deve tener conto di una scelta normativa ed urbanistica di merito.

Sul piano tecnico ha un nome preciso: “architettura rampante”.

Con il Convegno dei giorni scorsi, che ha messo intorno ad un tavolo esperti di più discipline a parlare di questi temi, Sagron Mis, Comune all’interno del Parco di Paneveggio Pale di San Martino, diviene un vero “laboratorio” sul come costruire tra le fronde degli alberi.

I relatori Nic Pinton, giornalista, Massimiliano Spadoni, docente al Politecnico di Milano, Lidia Soprani, paesaggista all’Università “La Sapienza” di Roma, Fabrizio Fronza, agronomo della Provincia Autonoma di Trento e Takuya Murata, neuropsichiatra.

L’albero come sede ideale per accogliere un rifugio bioecologico a contatto con la natura, fuori dal tempo, dedicato alla contemplazione, al riposo.

Il neuropsichiatra giapponese Murata, ha parlato di natura antropologica e culturale connessa alla filosofia orientale, permeata da un profondo ascetismo. L’albero, colto come essenza della natura.

Il soggetto principale del Convegno è stato l’albero, ovvero il rapporto tra gli uomini e gli alberi, analizzati sotto vari aspetti ai fini di definire le modalità di nuove forme di fruizione, come quelle rappresentate dalle cosiddette “case sugli alberi”.

Dal Convegno è emerso come il tema delle case con gli alberi comporti scelte progettuali di qualità e che considerino il senso del limite e della compatibilità come elementi costituitivi del progetto.

A tracciare le conclusioni del Convegno è stato invitato il Direttore del Parco Paneveggio Pale di San Martino, Vittorio Ducoli.

Si può affermare che durante il Convegno – ha sottolineato Vittorio Ducoli – si è passati dalle case “sugli alberi” alle case “con gli alberi”, nel senso che è stato posto l’accento sulle caratteristiche peculiari di compatibilità ambientale e paesaggistica che questi manufatti devono possedere. Quando si ipotizza di realizzare questo tipo di manufatti, occorre innanzitutto individuare localizzazioni adeguate, sulla base di analisi che tengano conto delle caratteristiche ambientali in senso lato e specificatamente naturalistiche dei possibili siti. È poi indispensabile definire forme e modalità di realizzazione che garantiscano la piena compatibilità ambientale e paesaggistica dei manufatti, stante la particolarità degli ambienti in cui si interviene. Il tema del rapporto tra i manufatti, i loro fruitori e l’ambiente circostante deve essere al centro delle scelte architettoniche, con l’obiettivo di esaltare l’elemento esperienziale che tali realizzazioni comportano”

Ora le idee e progetti si tradurranno in una serie di primi prototipi che verranno realizzati nel corso del 2013 sul territorio comunale, dal rifugio meditativo al ricovero rampante.

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