Castellazzo, avviata la sistemazione ambientale

Importanti testimonianze risalenti alla Prima Guerra Mondiale affiorano tra le rocce del Castellazzo

Sono iniziati in settembre i lavori di sistemazione ambientale ad opera delle squadre operai del Parco che riguardano l’area del Monte Castellazzo.

Proseguiranno, se le condizioni metereologiche lo permetteranno, fino atutto il mese di ottobre, per riprende poi nella prossima primavera.

Il Monte Castellazzo si trova in una posizione strategica a cavallo tra il massiccio delle Pale di San Martino, il Lagorai e il gruppo di Bocche-Iuribrutto.

La posizione dominate rispetto al valico dolomitico del Passo Rolle, ha reso il Castellazzo posizione strategica nell’antichità, ma soprattutto durante il Primo conflitto mondiale.

Sono molte in questa area, infatti, le opere campali costruite durante il Primo Conflitto Mondiale: trincee, percorsi, baraccamenti, piazzole di teleferiche, depositi munizioni.

La zona rientra nell’area protetta ed è classificata quale riserva integrale, quindi con il più alto grado di tutela di habitat e specie richiesto dalla normativa. L’area è, inoltre, all’interno di un Sito di Importanza Comunitaria previsto dalla rete Natura 2000, in Zona di Protezione Speciale ein IBA (Important bird area).

Il progetto è stato steso dal Settore Tecnico dell’Ente Parco.

L’intervento ambientale, nello specifico, intende adeguare le modalità della fruizione dell’area rispetto alle nuove emergenze poste dalla frequentazione da parte dei molti fruitori del Trekking del Cristo Pensante, sistemando il sentiero d’accesso esistente e individuando un percorso di rientro alternativo.

Il progetto intende anche documentare e valorizzare le importanti testimonianze risalenti alla Prima Guerra Mondiale.

Si tratta di intervenire – spiega Gino Taufer, Responsabile del Settore Tecnico dell’Ente Parco – tramite mirati interventi di ripulitura di alcune delle opere campali della Grande Guerra presenti lungo il percorso. Successivamente si dovrà prevedere la collocazione di idonee strutture informative riguardanti i siti recuperati, facendo nel contempo attenzione a comunicare al visitatore i valori ambientali presenti nell’area e la necessità del loro rispetto”.

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