A Villa Welsperg la mostra sui duecento anni di cartografia geologica delle dolomiti

Presso il Compendio di Villa Welsperg, in Val Canali, all'interno del fienile è aperta la mostra “Volta la carta 1822-2022. Duecento anni di cartografia geologica delle Dolomiti nell'area del Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino”.

La mostra, curata dal dott. Fabrizio Bizzarini, è incentrata sui duecento anni di cartografia geologica delle Dolomiti, con un riferimento specifico all’area del Parco ma con uno sguardo all’insieme dei complessi dolomitici dell’ambito Trentino-Veneto.

Correva infatti il 1822 quando Leopold von Buch, geologo e palentologo fra i più importanti del XIX secolo, pubblicava a Parigi la prima carta geologica della regione dolomitica, uno dei primi tentativi di rappresentare sulla carta la geologia di un territorio. Nel corso del XIX e XX secolo l’evolversi delle conoscenze in ambito geologico portò alla realizzazione di carte e mappe sempre più dettagliate e attendibili, che in molti casi – per la ricchezza di informazioni e la cura nella redazione – sono documenti di grande valore scientifico e in qualche modo anche artistico. Sarà esposta a Villa Welsperg accanto ad alcune delle più importanti e belle carte realizzate nei due secoli successivi, accompagnate da un ricco apparato testuale ed iconografico che permetterà di comprendere meglio il contesto storico e scientifico della loro redazione.

Una Carta Geologica è l’atto finale dello studio di un territorio: della successione delle sue formazioni rocciose delle pieghe e delle faglie che lo caratterizzano. È l’atto iniziale per la comprensione di un territorio: delle sue potenzialità e fragilità, indispensabile per un corretto utilizzo delle sue risorse” è quanto viene riportato nell’incipit della mostra che illustra il grande valore della documentazione che sarà esposta. La mostra costituirà un’occasione importante, non solo a livello locale, per conoscere meglio l’evoluzione della conoscenza delle nostre montagne, nel frattempo riconosciute come Patrimonio dell’Umanità.

La mostra è accompagnata da un catalogo, curato dallo stesso curatore della mostra Fabrizio Bizzarini formatosi come ricercatore e docente presso l’Istituto di geologia dell’Università di Padova che per il Parco ha scritto in passato il Quaderno dedicato alla geologia e da Guido Roghi, ricercatore presso l’Istituto di Geoscienze e georisorse del CNR di Padova.

La mostra e la pubblicazione hanno il patrocinio della Società Geologica Italiana, della Biblioteca di geoscienze dell’università di Padova e della Fondazione Dolomiti Unesco e con la collaborazione della Fondazione Museo Civico di Rovereto.

La mostra è visitabile fino a fine ottobre con il seguente orario: dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 12 dalle 14 alle 17

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