“150 X 150, il CAI e la Tutela dell’ambiente montano – 150 casi”

Alla scoperta della biodiversità della Val Canali

Nell’ambito dei festeggiamenti a livello nazionale per i 150 anni di fondazione del CAI, il Club Alpino Italiano, avvenuta a Torino nel 1863, la Commissione Tutela Ambiente Montano della SAT di Trento promuove un’iniziativa che si svolgerà in Val Canali dal titolo: La Val Canali, una Valle Biodiversa. Un percorso per comprendere come le aree protette siano luoghi privilegiati per la sua custodia”. L’iniziativa avrà luogo il prossimo 5 maggio.

“Questa iniziativa è molto importante – sottolinea il Direttore del Parco, Vittorio Ducoliperché permette di presentare, a persone competenti e che amano la montagna, la Val Canali che con Villa Welsperg, la Casa del Parco e il laghetto omonimo è uno dei luoghi simbolo di questa area protetta. E in particolare il tema scelto per questa giornata, la biodiversità, dimostra come, da alcuni anni, questa straordinaria valle dolomitica, attraverso l’impegno e gli interventi del Parco proprio in questo ambito, rappresenti un sicuro momento di eccellenza”.

Sarà percorso l’itinerario “Da Tonadico al Cimerlo”, che parte dal paese di Tonadico, il più antico della Valle di Primiero, definito anche il “paese Pinacoteca” per i suoi 20 e più affreschi popolari, dipinti tra il XVI e il XX secolo.

Più su, al Pian della Lotta, si può visitare un’apiario moderno ed uno dell’Ottocento, quello di Don Pietro Fuganti, appassionato apicoltore.

In località “Madonna della Luce”, nei pressi del capitello omonimo si può osservare il recupero del primo impianto idroelettrico di Primiero, costruito nel 1902, mentre dall’alto dominano i ruderi del Castelpietra.

Andando oltre si giunge al laghetto Welsperg, oggetto di una importante azione di rinaturalizzazione e, in pochi minuti a Villa Welsperg.

Qui è possibile percorrere il Sentiero delle “Muse Fedaie” dedicato ai temi della biodiversità naturale, coltivata ed allevata.

Dalla Villa l’itinerario prosegue attraverso boschi e radure fino al Prà del Cimerlo (quota 1600 metri). Ai piedi del Cimerlo un vecchio tabià, documentato fin dal 1681 e ristrutturato nel 1998, è diventata “la Frabica delle scritture di montagna” con un piccolo allestimento permanente e un archivio in crescita.

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